Site icon AIA Albenga

MARCELLO NICCHI: TERZO MANDATO OLTRE IL 70%

Marcello Nicchi è stato eletto presidente dell’Associazione italiana arbitri per la terza volta consecutiva. Lo ha stabilito il voto dell’assemblea generale dell’Aia all’Hotel Hilton Rome Airport di Fiumicino. Per un totale di 337 votanti, in favore di Nicchi sono andati 242 voti per una percentuale del 71,8% contro i 95 voti dello sfidante, Antonio Zappi (28,2%).

Con il 71,8% dei voti Marcello Nicchi è stato riconfermato Presidente dell’Associazione Italiana Arbitri. Insieme a Nicchi è stata eletta la lista collegata, composta da Narciso Pisacreta per la carica di Vicepresidente dell’AIA e dai componenti del Comitato Nazionale Giancarlo Perinello, Umberto Carbonari e Maurizio Gialluisi.

Il Comitato Nazionale è completato dai componenti eletti: Alberto Zaroli (Macroregione Nord), Michele Conti (Centro) e Stefano Archinà (Sud).

Eletti per la carica di Delegato degli Ufficiali di Gara: Luca Cavanna, Simone Spandrio e Livio Sasanelli (Macroregione Nord), Antonio Buccini, Antonio D’Agnese e Giampaolo Perini (Centro), Gennaro Colella, Francesco Scarcelli e Nicola Favia (Sud).

“L’A.I.A. è incredibilmente forte. Ora il primo obiettivo è proteggere i nostri ragazzi ed estirpare il cancro della violenza con l’aiuto della F.I.G.C.”

Sono le parole di Marcello Nicchi dopo la sua rielezione per un terzo mandato alla guida dell’Associazione Italiana Arbitri. “Oggi davanti al nostro presidente federale abbiamo tutti l’onore e il privilegio di presentare un’A.I.A. incredibilmente forte”, ha detto Nicchi rivolgendosi al Presidente della F.I.G.C., Carlo Tavecchio, e ai membri dell’associazione presenti all’hotel di Fiumicino dove si è svolta l’assemblea.

“Io credo che oggi l’A.I.A. abbia pochissimo da cambiare, ma abbiamo bisogno di fare due passaggi veloci. Questa benedetta autonomia deriva dalle risorse della F.I.G.C. e di questo vi siamo grati”, ha evidenziato Nicchi, sempre rivolgendosi a Tavecchio, prima di soffermarsi sulla questione più spinosa.

“Abbiamo bisogno di eliminare quel cancro che si chiama violenza, non ne voglio parlare più. Gli arbitri, specie i più deboli, non si toccano e non si devono toccare e la F.I.G.C. ha fatto tantissimo per evitare questo problema. Io e Tavecchio sappiamo che accordo abbiamo per mettere in atto qualcosa di repressivo di fronte a questo scempio. Non voglio arrivare a far casino, fermare il campionato e gli arbitri perché sarebbe una sconfitta per tutti. Ma voglio arrivare a punire i colpevoli, che non entrino mai più allo stadio”.

Fonte: aia-figc.it | Fonte: sport.sky.it

Exit mobile version