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MICHELE CONTI: INTERVISTA AL COMPONENTE

In un’intervista all’interno dell’ultimo numero della Rivista AIA “L’Arbitro”, Michele Conti racconta il percorso da responsabile CAN Beach Soccer alle nuove sfide come Componente del comitato nazionale.

“Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia”.

In queste parole dello scrittore tedesco Goethe può ritrovarsi la storia associativa di Michele Conti, componente del Comitato Nazionale. Ravennate, 47 anni, arbitro dal 1988, di professione assicuratore.

Dal 1999 al 2003 ha operato nella Commissione Arbitri Nazionale per il Calcio a 5 per poi cominciare, nel 2004, la sua esperienza internazionale nella disciplina emergente del Beach Soccer, proseguita fino al 2008. Nella Stagione 2009-2010 il Comitato Nazionale lo nomina Responsabile della Commissione Sperimentale Beach Soccer della quale rimarrà alla guida in forma stabile dal 2011 al 2016.

Infine, nel 2016, l’Assemblea elettiva dell’Associazione Italiana Arbitri lo elegge componente del Comitato Nazionale. Un ruolo al vertice che arriva dopo una lunga esperienza dirigenziale anche negli organismi periferici: dal 1994 al 2009 è stato Consigliere Sezionale a Ravenna e per due stagioni collaboratore per il Calcio a 5 del Comitato Regionale Arbitri Emilia Romagna. 75 gare internazionali, tra cui una semifinale al Campionato Mondiale del Beach Soccer del 2006 a Rio de Janeiro, la seconda edizione organizzata dalla FIFA, e due finali della Euro Beach Soccer Cup, nel 2006 in Italia e nel 2007 in Spagna.

Un percorso, quello arbitrale, che è stato da subito una grande passione: “il Calcio a 5 il primo amore e il Beach Soccer l’incontro decisivo, quello che ti segna la vita!” ama ripetere Michele ad ogni incontro nelle numerose Sezioni d’Italia che instancabilmente visita.

Al Comitato Nazionale dal 24 settembre 2016. Come sei arrivato alla dirigenza dell’Associazione?

“Di certo è stato un percorso graduale. Sin dai miei inizi, poco più che ragazzino, mi sono interessato agli aspetti associativi del nostro mondo vivendo sin da subito in modo attivo la Sezione. In tutti i ruoli che ho ricoperto, ho sempre messo il massimo impegno senza arrendermi o scoraggiarmi quando le cose non andavano come desideravo. Poi ho avuto la fortuna di incontrare sulla mia strada persone che mi hanno permesso di portare a termine i progetti in cui credevo. Credo sia stato il risultato di tutto questo”.

Siamo quasi a metà mandato, il momento giusto per una prima verifica

“Sono stati due anni intensi: fino al 2016 partecipavo ai Comitati Nazionali come Responsabile della CAN BS, avevo dunque già avuto modo di comprendere quale fosse il ritmo di lavoro e le problematiche alle quali è necessario trovare soluzione. Dopo due anni vissuti da Componente eletto, posso confermare che questo incarico è altrettanto bello e stimolante quanto quello di OT, pur essendo – ovviamente – notevolmente diverso. In questo tempo sono sorte difficoltà inaspettate dovute al commissariamento della Federazione, ma anche questo aspetto ha rappresentato uno stimolo in più”.

Qual è la cosa che vorresti vedere realizzata a fine quadriennio?

“L’autonomia finanziaria, nel senso di una gestione autonoma del budget da parte dell’AIA. Dico anche un Sinfonia4you più veloce e completo di nuove funzionalità come per esempio il rapporto di gara dell’osservatore arbitrale già sperimentato nel Beach, ed un maggior riconoscimento economico ai Presidenti di Sezione che svolgono un lavoro immane. Entrambi questi ultimi punti saranno più facilmente realizzabili se si concretizzasse il primo”.

Sei conosciuto come un grande mediatore. Queste doti ti sono servite più in campo o in sede di Comitato Nazionale?

“Non so se prenderlo come un complimento, ma sicuramente anche quando arbitravo mi stimolava il confronto con calciatori e dirigenti oltre che con i colleghi, poi da dirigente ho continuato su questa strada. A volte c’è chi si approfitta di questi confronti aperti e sinceri per i propri interessi ma, di sicuro, sono di molto superiori le soddisfazioni ed i risultati ottenuti sia in campo che ora in questo ruolo. Inoltre, sono fermamente convinto che quando l’obiettivo da raggiungere è comune, il confronto sia sempre proficuo e, anche laddove più persone vogliano raggiungerlo per strade diverse, si possa sempre trovare la migliore sintesi tra le idee di ognuno”.

Il tuo ruolo ti vede molto presente nelle realtà periferiche. Quali sono le esigenze che emergono dalla base e quali le indicazioni per chi è chiamato a guidare l’Associazione su un altro livello.

“Sin da subito ho ritenuto che tra i compiti del mio ruolo vi fosse quello di aiutare CRA, CPA e Sezioni attraverso una semplificazione delle pratiche burocratiche, al fine di consentire loro di liberare risorse ed energie per dedicarsi alla crescita dei ragazzi. Spesso riscontro un certo timore nel portare alla nostra conoscenza problematiche che si ritengono marginali ma, vi assicuro, non c’è niente che ci dia più soddisfazione (e parlo anche a nome dei miei colleghi) che essere di aiuto e sostegno a tutte le attività, indipendentemente dal fatto che si tratti di OTN, CRA, CPA o Sezioni”.

Ricopri il ruolo di istruttore FIFA per il Beach Soccer, ti considerano un “guru” a livello mondiale. Aiutaci a fare un paragone con gli arbitri del resto del mondo e sulle rispettive associazioni.

“Come nel calcio a 11 e nel Futsal, anche nel Beach Soccer siamo considerati una delle migliori scuole di arbitraggio al mondo. Tutti apprezzano e ammirano la nostra organizzazione: in particolare, nel Beach Soccer nessuna associazione può vantare una struttura come la nostra, capace di formare degli specialisti della disciplina. Tornando agli arbitri, ai nostri ragazzi va dato un gran merito, considerato che molti di loro provengono dai Comitati Regionali, mentre in molte nazioni estere, gli arbitri d’elite del Beach Soccer sono scelti tra gli arbitri in attività ai massimi livelli nel calcio a 11 o nel calcio a 5 delle rispettive Federazioni. Questo merito va condiviso con tutta l’Associazione, a partire dai vertici, che hanno creato una struttura organizzata che non ha nulla da invidiare agli altri OTN, oltre che ai CRA, CPA ed alle Sezioni, che hanno sempre collaborato con la CAN BS per la crescita degli arbitri e per mantenerli in forma durante il periodo invernale”.

Sei stato Organo Tecnico della CAN BS nella fase di sperimentazione, una esperienza assolutamente eccezionale. Cosa ti porti dietro da quegli anni?

“Se ci penso mi vengono i brividi: eravamo dei sognatori, immaginando il futuro, ma credo che si sia andati oltre ad ogni nostra più rosea previsione. Quando parlo al plurale penso ad Alessandra Agosto e Gennaro Leone, con cui è nata un’amicizia unica e che con me hanno condiviso tutto questo, ma anche a tutti gli arbitri e osservatori che hanno offerto il loro contributo alla crescita del Beach Soccer. Ricordo quando Nicchi nel 2009 mi disse che avrebbe dato agli arbitri del Beach Soccer uguale dignità rispetto alle altre Commissioni Nazionali. Non si era preso impegno sui tempi ma il Comitato Nazionale ha immediatamente costituito una Commissione Sperimentale di Studio e dopo neanche un anno approvato la creazione della CAN BS. Più di cosi non si poteva desiderare. Di quegli anni poi ricordo con piacere il grande entusiasmo che si respirava andando in giro per le varie beach arene. Tutti gli arbitri e gli osservatori si sentivano coinvolti nel progetto e protagonisti di qualcosa che stava nascendo. Devo dire che a tutto questo entusiasmo ha contribuito sin da subito anche questa Rivista che ci ha sempre seguito con propri inviati e dato ampio spazio sul sito web e su queste pagine”.

Una disciplina giovane come il Beach cosa ha da insegnare al calcio che conta?

“Dal ‘calcio che conta’ abbiamo senz’altro imparato tanto. Dal punto di vista della gestione dell’organico arbitrale, le dimensioni dell’organico del Beach e la storia breve della disciplina permettono che vi sia, insieme ad una grande professionalità, tanta complicità che spesso si trasforma in amicizia sincera. Porto come esempio Gianluca Castaldi, ex grande arbitro di Beach e tra i componenti della Commissione Sperimentale che, anche dopo la sua elezione a Senatore della Repubblica, ha continuato con grande umiltà ed immutata dedizione, a svolgere la funzione di osservatore all’interno della CAN BS. Per quanto riguarda invece la disciplina in generale, del Beach mi ha sempre affascinato la gestione dei campionati in tappe di più giorni in cui dirigenti federali, squadre e arbitri vivono più giorni a contatto. Questo permette di conoscersi meglio e sicuramente fa si che si arrivi ad una maggior rispetto verso la figura arbitrale”.

Fonte: Rivista AIA “L’Arbitro”

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