Si stanno svolgendo, nel corso di questi giorni, i raduni precampionato per i nostri associati CAN D (a.a. Nicola Penasso, a.b. Giuseppe Tortora) e CAI (o.a. Pierluigi Casarini), presso il Centro Tecnico di Sportilia, in Emilia Romagna. Anche il collega o.a. Michele Pellegrini, in forza alla CAN 5, sarà presto impegnato per i lavori di inizio stagione.
I primi due associati, su diverse giornate, hanno partecipato alla settimana dedicata a momenti specifici di formazione per gli Osservatori Arbitrali, per gli Assistenti Arbitrali e, naturalmente, per gli Arbitri. A più riprese, nei suoi interventi, il Responsabile Trefoloni ha espresso la convinzione di avere a disposizione un valido gruppo di elementi e di essere certo che la stagione sportiva che è alle porte sarà indubbiamente foriera di soddisfazioni ad altissimo livello. Il campionato CAN D è un campionato di estrema difficoltà, che tocca realtà territoriali estremamente diverse fra di loro e rappresenta per gli Arbitri e per gli Assistenti uno snodo importante nel loro momento crescita. “Per superare le difficoltà che inevitabilmente incontrerete sul vostro cammino – ha più volte ribadito Trefoloni – sarà necessario ampliare il concetto di “fare squadra”, occorrerà “essere forti”, determinati e decisi”.
Nel corso della settimana i circa 700 Associati che fanno parte dell’Organico, grazie all’apporto del Settore Tecnico dell’AIA, sono stati aggiornati circa le novità contenute nella Circolare n°1 e sottoposti ai prescritti test tecnici regolamentari. Importanti i momenti dedicati alla cura della parte atletica con specifici lavori sui terreni di gioco di Sportilia, a cura dello staff dei preparatori, a cui sono seguiti momenti di verifica dello stato di forma mediante l’effettuazione dei test atletici.
La giornata finale del Raduno è stata impreziosita dalla presenza del Presidente dell’AIA Marcello Nicchi.
Il nostro osservatore arbitrale Pierluigi Casarini in forza alla CAI, invece, ha avuto modo di incontrare il neo Responsabile Andrea Gervasoni, che ha accolto lo scorso sabato 26 agosto i quasi 130 osservatori arbitrali a disposizione dell’Organo Tecnico da lui guidato aprendo le porte ad una stagione intensa, ma sicuramente ricca di spunti. «Il vostro bagaglio di esperienze sin qui accumulate – ha detto Gervasoni in apertura – deve essere accompagnato da una costante crescita e da una preparazione tecnica d’alto livello».
«Una buona prestazione arbitrale passa attraverso concetti semplici», ha detto Andrea Gervasoni sottolineando l’importanza di premiare semplicità e coerenza tecniche. «Ricordatevi che un bravo osservatore sa cogliere tanti aspetti di ogni situazione – ha proseguito Gervasoni – individuando anche tutti quei dettagli non solo tecnici, ma anche comportamentali che si possono rivelare fondamentali»; spazio dunque alla disamina di recenti episodi preparati per esplicare al meglio concetti come la distanza personale tra arbitro e osservatore, ma anche la gestualità e la capacità di autocontrollo.
Evoluzione del gioco del calcio, tecniche comunicative di livello e capacità di lettura di una prestazione; questi i temi trattati dal Coordinatore degli Osservatori CAI Maurizio Viazzi, collega ligure della sezione di Imperia, nel suo intervento.
«Il calcio si evolve e a voi e richiesto di mantenervi al passo con i tempi», ha detto Viazzi evidenziando quanto sia importante lo studio puntuale del Regolamento. Chiavi di lettura atletiche sono stata date anche per quanto riguarda il corretto spostamento sul terreno di gioco alla ricerca di quell’angolo di visione migliore (definito ormai comunemente “between”) che possa garantire una visione più ampia e completa di ciò che accade.
«Premiate la generosità dimostrata nel ricercare la posizione migliore – ha detto Maurizio Viazzi – perché sicuramente è il risultato di una sensibilità tecnica, di un senso tattico e di una preparazione atletica non casuali». L’Osservatore deve quindi dotarsi di strumenti appropriati per ricoprire al meglio il proprio ruolo: argomenti trattati da Renato Buda e Gustavo Malascorta nel loro intervento. «Cercate di lavorare con precisione, accuratezza e soprattutto riservatezza» ha detto Malascorta, enunciando anche tutti quegli aspetti organizzativi e pratici che stanno alla base di una visionatura.
Concretezza, coraggio e coerenza sono i caratteri proprio di un osservatore sviscerati e analizzati da Paolo Gregoroni: «L’obiettivo sarà cogliere gli elementi di qualità di una prestazione per capire la futuribilità e trasmettere quanto visto all’Organo Tecnico attraverso il voto», ha detto Gregoroni prima di passare la parola a Salvatore Occhipinti, che ha voluto approfondire il tema del peso dell’episodio nella valutazione della prestazione. «Siete tecnici, dovete parlare da tecnici e dovete formare attraverso consigli e strategie tecniche», ha detto Occhipinti ribadendo la necessità di una concentrazione sempre massima e di alto livello per poter leggere al meglio ogni situazione. Insieme a Valerio Caroleo e Renato Buda, i presenti hanno potuto analizzare il puntuale processo di compilazione della relazione di fine gara convenendo circa l’importanza di una precisione formale e sostanziale.
Fonti aia-figc.it (CAN D) | aia-figc.it (CAI)