Domenica 12 dicembre ho diretto Varazze – Taggia a Celle Ligure, terminata con il risultato di 1 a 0 per la società ospitante.
Quali emozioni hai provato a partire dalla designazione al fischio finale?
Al momento della designazione c’è stato un mix di emozioni: sicuramente ho provato tanta soddisfazione nel ricevere la partita e anche tanta responsabilità, poiché c’era bisogno di dimostrare a tutti di essermi meritato questa categoria. In generale, nella settimana precedente la gara, mi preparo le partite sempre ai minimi dettagli, andando a guardare risultati delle partite precedenti, classifiche e marcatori delle squadre. Ho cercato subito di creare più squadra possibile con i miei due assistenti, Jetmir Hasa e Denis De Scalzi, affinché la domenica potessimo andare ad arbitrare la nostra gara consci delle potenzialità dei nostri mezzi.
Sei entrato nel direttivo sezionale molto giovane: come valuti te stesso dal punto di vista dirigenziale?
Quest’anno, invece, ricopro il ruolo di Responsabile Associativo, compito che richiede sicuramente un altro tipo di impegno soprattutto a livello di tempo: fortunatamente sono affiancato da due persone con una notevole esperienza di questo tipo alle spalle, ossia il Presidente Igor Vecchio e il Cassiere Riccardo Villa.
Di cosa ti occupi nella vita di tutti i giorni?
Ovviamente l’altra grande passione è l’arbitraggio, il quale comunque permette di acquisire una maturità non indifferente anche se si inizia da ragazzini. Da questo punto di vista i direttori di gara hanno sempre avuto una marcia in più.
I più grandi dicono che i giovani facciano troppe cose ma nessuna bene. Come rispondi a questa affermazione?
Si dice spesso che i giovani siano il nostro futuro ma che non siano mai pronti. Però è anche giusto che loro inizino a essere il nostro presente e quindi servirebbe darci maggiore fiducia. Quando si hanno dei sogni questi devono essere rincorsi ed essere portati a termine. Un giovane, come un adulto, deve trovare il tempo da dedicare e investire per tutte le aspirazioni del caso e cercare di raggiungerle con il maggior impegno possibile. Così deve essere anche nella nostra Associazione: è complesso ed è giusto che un ragazzo voglia divertirsi, però quando scende in campo deve sapere che sta rappresentando anche la propria Sezione e che l’obiettivo principale è quello di ricavare il meglio dalla sua prestazione.
Hai un consiglio da dare ai tuoi colleghi più giovani?